Autobiografia di un campione, uno di quelli che (fare) la storia del calcio. Gianni Rivera a 72 anni (decidere) che (valere) la pena di scrivere un libro sulle sue avventure nel mondo del pallone. Giocatore dal piede magico, (essere) il primo a ricevere l’ambito premio ‘Pallone d’Oro’ nel 1969, fiore all’occhiello della sua immensa e splendida carriera di calciatore. Dal Milan alla Nazionale, passando prima per l’Alessandra, società che lo (vedere) muovere i suoi primi passi.

Negli anni 60’ e 70’ qualsiasi esperto di calcio (parlare) di lui, della sua lunga militanza con la maglia del Milan, club con il quale (vincere) praticamente tutto: campionati, coppe dei Campioni, coppa delle Coppe, coppa Uefa e Coppa Italia (fare) parte del suo ricco palmares, alla quale (mancare) però qualcosa, ovvero la Coppa del Mondo. Nel 1970 Rivera (sfiorare) questo trofeo, al termine di un cammino davvero esaltante con la nazionale: tutti (ricordarsi) la famosa partita Italia – Germania 4-3, a cui Rivera (contribuire) segnando il 4-3 nei tempi supplementari che (portare) la squadra di Valcareggi alla finale poi persa contro il Brasile. Tanti i soprannomi dati al calciatore, con la maglia numero 10 che (potere) fare il regista, il trequartista o la seconda punta. Da ‘Golden Boy’ ad ‘Abatino’ chiamato così dal grande giornalista Gianni Brera, che non (mancare) mai di ‘punzecchiare’ il campione.

Dopo aver abbandonato il calcio giocato, Rivera (darsi) prima vice alla presidenza del Milan, e poi alla politica, ma senza successo. Adesso (essere) il numero uno del Settore Tecnico della Figc. Particolare (essere) la storia che (portare) alla creazione del suo libro, che (uscire) in questi giorni. Insieme a sua moglie, (riaprire) delle scatole vecchie più di 20 anni che (contenere) foto e articoli relativi alla sua carriera, che poi sono stati selezionati con attenzione, per diventare parte integrante della sua opera letteraria.

29 dicembre 2015 - www.italyjournal.it